Modifiche radicali: ho sempre avuto un sacro terrore della corrente elettrica, se poi come in questo caso si aggiunge anche aver a che fare con acqua il cocktail che ne viene risulta micidiale. Scosse elettriche, black out, interruzioni prolungate di corrente sono da evitare quando si coltiva quest'hobby in quanto, oltre alla primaria salvaguardia della salute ed dalla incolumità altrui, ci sono altri aspetti secondari da non trascurare. L'acqua, in particolare quella salata, se resta senza movimento per un tempo superiore alle 2-3 ore comincia a degenerare ed a perdere ossigeno, con grave rischio di intossicazione e soffocamento della vita di pesci e coralli allevati. Sto quindi seriamente prendendo in considerazione l'idea di dotare il mio acquario di alcune migliorie: la prima consiste nel portare tutte le prese di corrente in un luogo asciutto e lontano da eventuali schizzi o trasudi dovuti ad evaporazione, la seconda è di allestire un gruppo elettrogeno di continuità in grado di poter alimentare per almeno 3 ore, nella disgraziata ipotesi di un black out elettrico, la pompa di risalita dalla sump, il termoriscaldatore ed un paio di pompe di movimento interne alla vasca.
Può sembrare paranoia o fobia ma quando sono in ballo non solo i propri hobbies ma anche degli esseri viventi e non per ultimo parecchi soldi spesi per allestire qualcosa in cui ci si dedica con passione vi assicuro che questi "accorgimenti" si rendono necessari: d'altronde non è vero che è sempre meglio prevenire che curare?
Per realizzare il primo obiettivo, quello cioè di spostare in un luogo più asciutto e sicuro tutta la parte elettrica, ho orientato la mia scelta verso una fila di magnetotermici con salvavita, ognuno dedicato ad un accessorio specifico. Così facendo sarà molto più facile intervenire sui singoli apparecchi invece che impazzire a cercare una spina risalendone il cavo oppure dover spegnere tutto solo per isolare un singolo elemento. A lavoro ultimato devo dire che apprezzo questa scelta fatta in quanto si rivela utile avere un interruttore solo p
er lo schiumatoio (per poterlo spegnere durante le manutenzioni e le pulizie del bicchiere di raccolta), uno per il reattore di calcio (pompa, reattore, computer PHmetro collegato alla bombola di CO2), uno dedicato alle pompe di movimento (4 gestite da OndaWave), uno alla sump ed uno al parco lampade (con 3 timers diversi). Certo c'è anche l'altro lato della medaglia: il "contro" è che ho dovuto tagliar via la spina originale quindi... addio garanzia dei prodotti.
Per realizzare il secondo obiettivo invece sono ancora in alto mare: in commercio si trovano solo impianti costosissimi, oppure come quei modelli che si usano negli stands durante fiere e mercatini (ma vanno a benzina quindi rischierei avvelenamento da monossido), altri ancora sono limitati al salvataggio dati dei computers e quindi con una portata di tempo davvero esigua per i miei scopi. Spero di risolvere in un modo o nell'altro ed alle prime novità in merito aggiornerò di nuovo il post.