venerdì 26 gennaio 2007

Fondo di aragonite

A distanza di 5 mesi dall'allestimento iniziale della vasca ho deciso di iniziare a stendere una spolverata di aragonite sugar-size sul fondo e di posizionarvi sopra la tridacna che, con continui saltelli e sbuffamenti, si è posizionata dove meglio le aggrada per essere investita dalla luce della lampada 400 watt. Per evitare di disperdere la sabbia e far salire la classica "nebbia" in vasca ho spento tutte le pompe di movimento e la risalita dalla sump e, con l'aiuto di un bicchiere di plastica, ho introdotto man mano la sabbia livellandola con l'aiuto del tergivetro a lametta. Ho inoltre alleggerito la vasca grazie alla vendita di alcune talee di foliosa verde, di ben 2 sarcophyton (1 gigante ed 1 medio), ho potato la gorgonia gialla e credo che in settimana posizionerò nei numerosi anfratti del fondo alcuni cerianthus, previo controllo che non rappresentino delle trappole mortali per i pesci durante le ore notturne; studierò per qualche giorno le loro abitudini, se stazionano presso la stessa tana oppure se si lasciano trasportare dalla corrente ondosa e solo quando sarò certo delle loro abitudini posizionerò quegli splendidi "fiori" di mare che sono presenti anche nei nostri mari mediterranei. In caso contrario la sceltà cadrà verso sabellae e vermi tubicoli vari, non è un problema.

mercoledì 24 gennaio 2007

Acropora Nobilis

Acropora nobilis: posizionata sullo strapiombo sinistro della rocciata e sotto il cono di luce che viene generato da una lampada 400 watt è una delle punte di diamante della mia vasca. Crescita sana e colori tra il giallo ed il verde intenso sono sintomo di un corretto posizionamento della sua basetta. Come ho scritto nel post precedente, ho introdotto un altro esemplare di nobilis ma molto stentato, colore sul giallo-verde cupo e con molte parti ormai andate perdute a causa di errata illuminazione ed alimentazione da parte del precedente proprietario. Non avendo molto spazio sotto la 400 watt ho posizionato la talea a pochi centimetri dal pelo dell'acqua sotto una luce bianca da 250 watt e sottoposta a discreto movimento; ho potuto notare però che l'animale è ancora in grado di estroflettere i polipi (anche se non fitti come nell'acropora sana) ed a fare del muco se disturbato. Vedremo come se la caverà domani durante la somministrazione del "pappone" in vasca. Nelle 2 foto si possono notare i 2 diversi esemplari in mio possesso e che spero di riuscire a mantenere sani ed in crescita nel tempo il primo e di recuperare in salute il secondo.
Dopo poco più di una settimana e visto il continuo disfacimento del tessuto della nuova acropora, ho deciso di talearla in più punti e sistemare a piena luce le varie punte. A distanza di quasi 2 mesi sembrano essere pienamente recuperate: i polipi sono ben estroflessi, il colore è ottimale e la crescita sensibile.











Piccole talee crescono

Questa sera ho inserito una talea di echinopora lamellosa viola ma durante il trasporto verso casa si è rotta una parte quindi ne ho approfittato per usarla a mò di talea. Nel piazzamento della stessa è franata anche la foliosa verde "regalandomi" una serie di 3 piccoli pezzi che ho sistemato nella parte sinistra della rocciata. Metto volontariamente oggi stesso la foto per tenere sotto controllo la loro crescita nel tempo per vedere quanto impiegheranno a sviluppare ed in che modo la luce che prendono sul lato opposto favorirà la loro crescita orizzontale o verticale. Ho anche istallato un refrigeratore acquistato d'occasione e perfettamente funzionante; ce n'è davvero bisogno visto l'inverno torrido che stiamo vivendo. Rispetto all'ultimo post non ci sono modifiche sostanziali sulla gestione ed i parametri chimici dell'acqua: valori nella norma, cianobatteri spariti, pesci ben tenuti e coralli con ottima polipazione e colori sgargianti. Quasi dimenticavo: oltre all'echinopora viola ho anche acquistato un'acropora nobilis. Purtroppo per lei però non è certo all'altezza di quella che ho già in vasca: mancano ampi pezzi di tessuto ed il colore non è dei migliori ma ho accettato l'acquisto quasi per vincere una scommessa con me stesso. Dedicherò il prossimo post solo a questo esemplare.

lunedì 8 gennaio 2007

Stato attuale della vasca

Dopo 24 ore di intenso filtraggio a resine e carbone iperattivo, zero somministrazione di cibo ed oligoelementi, zero pappone ed aminoacidi, sifonato via alghe rosse grazie ad un tubo a cui ho fissato uno spazzolino da denti per meglio raschiare via tutte le incrostazioni, cambiato 60 litri d'acqua e facendo girare normalmente pompe e schiumatoio la situazione sembra esser tornata alla normalità. Anzi questa mattina a luci spente ho anche notato minuscole larve di lysmata che nuotavano allegramente per la vasca e che sicuramente verranno presto predate dalle acropore. Trascorso un giorno intero a stretto regime oggi si torna alla normalità seppur con alcuni accorgimenti per quanto riguarda la quantità di somministrazione: non 6 ma 4 gocce di polhs e di aminoacidi, 2 pasti al giorno per i pesci e mezza razione di pappone per i coralli. Per tutta la giornata di ieri i pesci si sono dati un gran da fare brucando tutte le rocce ed i vetri dell'acquario ed anche io ne ho approfittato per eseguire pulizie e manutenzioni varie tra cui la misurazione di tutti i valori in vasca.
Densità 1025
NO2 assenti
NO3 0,5mg/l
Cu assente
Ph 8,2
Ak 2,4
Kh 7 (per via delle resine che toglierò oggi stesso)
Ca 450mg/l
PO4 assenti

domenica 7 gennaio 2007

Problema cianobatteri

Cianobatteri: si presentano come ammassi di alghe rossicci, con bollicine d'aria e sono altamente infestanti. Ho provveduto, spero per tempo e prima di una invasione vera e propria, a rimettere in funzione il filtro a resine anti-fosfati con annesso un ulteriore letto fluido caricato a carbone, rimosso dalla calza che tenevo a mollo nella sump. Come prima cosa ho sifonato via le alghe visibili, scoperte per puro caso mentre sistemavo meglio la terrazza della tridacna (e dove vanno a finire puntualmente eventuali avanzi di cibo in scaglie) ed ho anche tolto la temporizzazione ad una pompa di movimento che quindi ora funziona ininterrottamente senza dipendere dall'Onda Wave. Da domani i pesci staranno a dieta ferrea: un solo pasto al giorno sperando che i chirurghi in vasca si dedichino ad alimentarsi con alghe incrostanti, ciano inclusi. Per i coralli, visto che dovrò fare dei cambi d'acqua extra basterà il solo fluocculato batterico della Zeovit; zero elementi, cibo ed aminoacidi. Posterò presto la situazione per come evolve.

sabato 6 gennaio 2007

Lima Scabra

Lima Scabra: stupendo bivalve filtratore dai lunghi tentacoli con i quali cattura e convoglia al suo interno acqua e cibo disciolto in essa. Non ho mai provveduto ad alimentarla direttamente ed ormai ho rinunciato ad imporgli un posto fisso in cui sostare. Si sposta a seconda delle correnti e del cibo portato grazie al battito veloce delle sue valve e quando trova un posto tranquillo ed al suo scopo vi si fissa grazie ad una potente base simile ad una lingua (bisso). Non ha esigenze di luce ed è molto facile da tenere in acquario. Visto l'immediato adattamento e la buona tenuta presto ne inserirò altri esemplari.

venerdì 5 gennaio 2007

I successi di un Amico

Oggi sono stato informato dell'avvenuta riproduzione di un anemone nella vasca di un carissimo amico. Durante la notte si è scisso in 2 parti distinte e separate e devo dire... sono contentissimo perchè quella vasca la stiamo allestendo insieme e gli avevo promesso che a breve sarebbe stata un gioiellino. Sono contento quando succedono simili eventi e, anche se questa riproduzione non è dipesa da me o da noi, almeno l'entusiasmo ci ripaga dei sacrifici fatti e del lavoro svolto. Per chi volesse dare un'occhiata alle foto relative alle 2 nuove anemoni riprodotte riporto il link della vasca del mio amico Alessio: http://nero88.altervista.org/index.html

mercoledì 3 gennaio 2007

Impianto elettrico

Modifiche radicali: ho sempre avuto un sacro terrore della corrente elettrica, se poi come in questo caso si aggiunge anche aver a che fare con acqua il cocktail che ne viene risulta micidiale. Scosse elettriche, black out, interruzioni prolungate di corrente sono da evitare quando si coltiva quest'hobby in quanto, oltre alla primaria salvaguardia della salute ed dalla incolumità altrui, ci sono altri aspetti secondari da non trascurare. L'acqua, in particolare quella salata, se resta senza movimento per un tempo superiore alle 2-3 ore comincia a degenerare ed a perdere ossigeno, con grave rischio di intossicazione e soffocamento della vita di pesci e coralli allevati. Sto quindi seriamente prendendo in considerazione l'idea di dotare il mio acquario di alcune migliorie: la prima consiste nel portare tutte le prese di corrente in un luogo asciutto e lontano da eventuali schizzi o trasudi dovuti ad evaporazione, la seconda è di allestire un gruppo elettrogeno di continuità in grado di poter alimentare per almeno 3 ore, nella disgraziata ipotesi di un black out elettrico, la pompa di risalita dalla sump, il termoriscaldatore ed un paio di pompe di movimento interne alla vasca.
Può sembrare paranoia o fobia ma quando sono in ballo non solo i propri hobbies ma anche degli esseri viventi e non per ultimo parecchi soldi spesi per allestire qualcosa in cui ci si dedica con passione vi assicuro che questi "accorgimenti" si rendono necessari: d'altronde non è vero che è sempre meglio prevenire che curare?

Per realizzare il primo obiettivo, quello cioè di spostare in un luogo più asciutto e sicuro tutta la parte elettrica, ho orientato la mia scelta verso una fila di magnetotermici con salvavita, ognuno dedicato ad un accessorio specifico. Così facendo sarà molto più facile intervenire sui singoli apparecchi invece che impazzire a cercare una spina risalendone il cavo oppure dover spegnere tutto solo per isolare un singolo elemento. A lavoro ultimato devo dire che apprezzo questa scelta fatta in quanto si rivela utile avere un interruttore solo per lo schiumatoio (per poterlo spegnere durante le manutenzioni e le pulizie del bicchiere di raccolta), uno per il reattore di calcio (pompa, reattore, computer PHmetro collegato alla bombola di CO2), uno dedicato alle pompe di movimento (4 gestite da OndaWave), uno alla sump ed uno al parco lampade (con 3 timers diversi). Certo c'è anche l'altro lato della medaglia: il "contro" è che ho dovuto tagliar via la spina originale quindi... addio garanzia dei prodotti.

Per realizzare il secondo obiettivo invece sono ancora in alto mare: in commercio si trovano solo impianti costosissimi, oppure come quei modelli che si usano negli stands durante fiere e mercatini (ma vanno a benzina quindi rischierei avvelenamento da monossido), altri ancora sono limitati al salvataggio dati dei computers e quindi con una portata di tempo davvero esigua per i miei scopi. Spero di risolvere in un modo o nell'altro ed alle prime novità in merito aggiornerò di nuovo il post.

martedì 2 gennaio 2007

Pesci - Ctenochaetus Strigosus

Ctenochaetus Strigosus: è l'ultimo arrivato in vasca e quindi l'ultimo ad esser stato accettato dal sohal (non dopo poche torture e morsi selvaggi che gli han fatto perdere mezza coda) ma nel giro di un giorno adesso può nuotare indisturbato. Sono passati circa 15 giorni dal suo inserimento e non ha mai nemmeno accennato un assaggio a mangimi vari; bruca incessamente tra le rocce, sbocconcella le alghe sui vetri e sul fondo, ripulisce pompe e cavi, così come anfratti e talee e sebbene questa sua apparente scarsa alimentazione appare sempre in forma e bello pienotto. Ho provato inserendo della lattuga romana ma l'ha ignorata del tutto. Grazie al nuoto incessante per tutta la vasca, la coda si è del tutto riformata ed il colore scuro e lucido fa risaltare pinne pettorali e contorno occhi di un giallo acceso. Spero superi anche la diffidenza che nutre nei miei confronti e si lasci fare anche lui una bella foto da pubblicare.
Dopo circa 2 settimane sono riuscito a fargli accettare spirulina in fiocchi ed a superare la diffidenza tanto che viene, come il sohal ed il vulpinus, a prendere il cibo direttamente dalle mie mani.

Pesci - Lo Vulpinus

Lo Vulpinus: pesce timido e per nulla aggressivo, subisce molto le prepotenze degli altri ospiti, soprattutto del sohal, mostrando come unica difesa una fila di aculei posti sul dorso e proteggendosi da eventuali morsi. Se intimorito o spaventato corre veloce a rintanarsi nella parte posteriore della rocciata oppure cerca riparo tra le acropore assumento una colorazione a chiazze nerastre simile al marmo e lo stesso rituale compie non appena si spengono le luci diurne per andarsi a sistemare in un posto tranquillo per la notte. Al contrario degli altri ospiti dell'acquario, non ha un punto preciso dove pernottare. Mangia di tutto: fiocchi, scaglie, pezzi di pesce e cozze del "pappone", alghe verdi incrostanti.

Pesci - Chrysiptera Parasela

Chrysiptera Parasela: pesce di piccole dimensioni, ne allevo 5 esemplari nella vasca che stiamo esaminando. All'inizio stavano in branco, quasi spauriti per il nuovo ambiente ma dopo un paio di giorni di solidarietà per tener testa a pesci già precedentemente introdotti (Sohal compreso), hanno preso ognuno strade diverse andando a prender possesso di territori ben delimitati; chi tra i rami di una acropora nobilis, chi sotto le fronde dell'euphyllia, chi nel canyon della montipora foliosa rossa, chi si è dovuto accontentare di stazionare nei pressi delle pompe di movimento ma restando sempre molto battaglieri non solo durante la somministrazione del cibo ma anche nei confronti delle mie mani quando eseguo un qualche lavoro di manutenzione. Nonostante questa loro scontrosità, sono dei pesci di facile allevamento e danno vitalità all'acquario con i loro velocissimi spostamenti, dotati di colori accesi e buon appetito verso tutto ciò che passa nei loro paragi.

Pesci - Acanthurus Sohal

Acanthurus Sohal: dire che il proprietario della vasca sono io è valido solo per quel che riguarda il mantenimento. In effetti il vero signore e padrone dell'acquario è lui; introdotto ad inizio ottobre e lungo circa 7 cm ad oggi è raddoppiato di lunghezza ed è l'incontrastato protagonista del reef di casa; è il primo ad alimentarsi, venendo a mostrare la sua livrea dietro al vetro non appena prendo in mano il mangime, è il primo a scegliersi la tana dove passare la notte ed è sempre lui che inaugura il pattugliamento mattutino dell'acquario. Sempre in movimento ed in cerca di cibo, abilissimo nuotatore, mangia con appetito alghe superiori ed incrostanti, cibo secco in granuli e fiocchi (Super Hi-Food arrichiti con aglio e spirulina) ma sputa via eventuali pezzetti di pesce o cozze quando somministro il "pappone". Aggressivo e territoriale, ad ogni nuovo arrivato riserva attenzioni "particolari" da girone dantesco per una intera giornata dopo di che sembra tollerare, più che accettare, la loro presenza a patto di ripettare la gerarchia del pasto. Domandate pure al volpinus o al ctenochaetus strigosus le cui povere pinne caudali sono state sfrangiate dal nostro "sovrano".

Litophytum

Litophytum: corallo molle che arriva anche a notevoli dimensioni di altezza se ben tenuto e correttamente alimentato. Necessita di un saldo ancoraggio (l'esemplare in questione è stato fissato con stecchino ed elastico per circa 7 giorni alla roccia prima di attecchire del tutto), movimento medio e costante d'acqua e di cibo in piccole particelle nebulizzato con una siringa tra i suoi tentacoli e polipi estroflessi soprattutto nelle ore diurne. Di notte si ritrae assumendo una colorazione tendente al grigio metallico. Taleazione semplicissima tramite taglio di un ramo carnoso che, come per il sarcophyton, necessita per i primi giorni un forte ricircolo d'acqua per evitare marciscenze e necrosi.

Montipora Foliosa (giallo/verde)

Montipora Foliosa (giallo/verde): vale quanto detto per la Montipora Foliosa rossa ad eccezione che questa si sviluppa più orizzontalmente. Ciò penso sia dovuto al quantitativo di luce che ricevono: la rossa, essendo posizionata in un anfratto più in basso, la riceve più lateralmente quindi si protrae in altezza verso la fonte luminosa mentre questa in oggetto la riceve più a picco e quindi tende ad allargarsi per aumentare la parte di corallo esposto alla luce. Fragilissima al tatto, ho usato le piccole porzioni di corallo rotto a mo di talea incastrandone 1 lembo tra 2 rocce in attesa che si formi una nuova, spettacolare terrazza.

Turbinaria Mesenterina

Turbinaria Mesenterina: di colore verde-giallognolo, è un corallo che tende a svilupparsi orizzontalmente. Nel mio acquario vengono allevati in zone di media altezza con luce non diretta. I piccoli polipi vengono estroflessi durante le ore diurne e si prodigano a catturare piccole particelle di cibo in sospensione. Noto una crescita seppur lenta del disco con formazione di lembi piatti e successiva colonizzazione con polipi sempre più densi e fitti. Gradisce una corrente non troppo violenta e diretta e, come per la montipora, al tatto presenta una sorta di muco avvolgente tutto intorno al disco ed inferiormente ad esso.
Non ho mai provato a talearla (ad intuito direi andrebbe fatto per frantumazione in pezzi) in quanto ho sentito solo pareri molto sommari, discutibili e discordanti quindi mi tengo i miei 2 esempari e basta.

Lobophyllia

Lobophyllia: corallo duro posizionato in alto in cima alla rocciata, espande il suo tessuto durante il giorno. Simile ad un grosso cervello, si alimenta filtrando i nutrimenti disciolti in acqua a cui aggiungo di tanto in tanto fitoplancton vegetale spruzzato tra le pieghe del suo manto. Ultimamente dopo aver notatoo un ingiallimento del tessuto ho spostato il corallo in una parte più in basso per fargli ricevere un pò meno luce diretta ed approfittare così per terrazzare la parte a destra per accogliere altre acropore in futuro.

Acropore

Acropore varie: diverse talee di vari tipi di acropora popolano le terrazze poste a destra e a sinistra della vasca. Ad esclusione della specie denominata Hystrix, ho esemplari di Horrida, Digitata, Nobilis, Tenuis ed altri ancora di cui a breve posterò l'esatto nome. Luce forte, ottimo movimento d'acqua, valori stabili e densità esatta sono alcuni dei presupposti fondamentali alla loro crescita. I colori sono molto accesi ed anche grazie ad un primo trattamento "sbiancante" a base di Zeospur 2 le colonie più marroncine stanno iniziando a tirar fuori dei colori più brillanti (vedi foto in alto a sinistra il viraggio sul viola della talea marroncina). I polipi sono estroflessi sia di giorno che di notte e la loro crescita, all'inizio molto lenta e stentata, sembra essersi di colpo accelerata incrementando il dosaggio giornaliero di alimenti e aminoacidi. Nel somministrare fitoplancton e "pappone" in dosi minime, vengono alimentate soprattutto con il fluocculato batterico rilasciato dal reattore Zeovit, ma non è escluso il prossimo tentativo di incremento di cibo con latte di cozza e pesce. Se darà i risultati sperati e non altererà i valori chimico-fisici dell'acqua aggiornerò il post relativo alla loro alimentazione quotidiana o settimanale. Per quello che riguarda la talee di nuovo arrivo le sottopongo a bagni preventivi di betadine per eliminare parassiti e nudibranchi eventuali, così come tolgo i granchi "simbionti" dai loro rami. Al momento sono ancora piccoli rami quindi li tengo distanti e non a contatto l'uno dall'altro senza fissare la basetta a cui sono ancorati alla rocciata principale, quest'ultimo accorgimento per poter gestire al meglio ogni singolo pezzo in caso di bisogno.

Montipora Foliosa (rossa)

Montipora foliosa rossa: corallo duro e quindi esigente per ciò che riguarda calcio, fosfati e nitrati. Prospera bene in vasca sotto illuminazione alta e buon flusso d'acqua ed è molto facile da taleare staccando piccole porzioni e posizionandole tra rocce o sotto basi di talee di acropore ma se vengono a contatto soccombono cedendo loro il passo. Formano strutture verticali ed orizzontali a volte davvero maestose ma questo non deve tranne in inganno: sono costruzioni fragilissime che possono rompersi se non vengono maneggiati con estrema delicatezza. Il loro scheletro al tatto non è rugoso ma sembra avvolto da una membrana mucosa. Le alimento con le somministrazioni in vasca dei prodotti citati nel primo post e nulla più. Una volta sistemate in vasca ho notato una crescita non solo verticale (od orizzontale a seconda delle condizioni di luce e di concorrenza con acropore od altri tipi di coralli) ma anche uno sviluppo al di sotto come se cercasse di fissarsi permanentemente alla roccia su cui è stata poggiata.
Per evitare che al suo interno vi si possano depositare detriti od avanzi di cibo (eventualità rara visto che viene costantemente visitato da gamberi e piccoli pescetti), prima di fare il cambio d'acqua dirigo un getto sul corallo per pulirlo e di seguito sifono il tutto dal fondo.

Tridacna Squamosa

Tridacna Squamosa: splendido mollusco bivalve che necessita di alta percentuale di calcio e di notevole illuminazione. Al momento trova posto al centro della vasca sopra una terrazza posizionata sul fondo ma che presto innalzerò di una decina di centimetri al fine di garantirle una illuminazione molto più intensa grazie alla lampada HQI da 400 watt posizionata proprio sopra ad essa. Acclimatata molto lentamente ai nuovi valori della mia acqua, nel giro di mezza giornata ha iniziato ad estroflettere tutto il suo mantello sul quale trovano posto le zooxantelle grazie alle quali si nutre. Se disturbata o quando qualche pesce le passa sopra, celandole la luce anche per pochi secondi, si ritrae per estroflettere nuovamente il suo splendido mantello.
Grazie alle potenti valve, battendole tra loro riesce a spostarsi ed a trovare la posizione a lei più congeniale per poi fissarsi al substrato con il bisso (una specie di piede o lingua con il quale si blocca alla base della roccia o del vetro del fondo). Da quando è stata introdotta controllo molto più spesso la concentrazione di calcio in vasca.

Euphyllia

Euphyllia: sclerattina dallo scheletro duro, è un corallo esigente ed altamente urticante verso quanti vengano a contatto diretto con la sua corolla. Ha bisogno di scarsa corrente e di luce moderata; nella mia vasca ha tutto l'angolo in basso a destra a lei dedicato ed è accompagnata, a debita distanza, da un esemplare di E. Ancora nella porzione di rocciata poco più in alto. Ogni tanto integro la sua alimentazione con latte di cozza e fitoplancton vegetale. Ultimamente sto notando la crescita di piccoli rami duri sullo scheletro originario e mi auguro che questo sia sinonimo di crescita e riproduzione. Se deperita oppure se sono presenti fosfati, nitrati o in carenza di calcio stenta e si sfalda lasciando vuoto lo scheletro (vedi foto in basso a sinistra). Lo stesso ho potuto notare quando, spostata di sede, il flusso dell'acqua la investiva in modo troppo violento ed ho provveduto a posizionarla in un angolo più tranquillo della vasca.

Palythoa

Palythoa: simili a piccoli funghetti, formano colonie di coralli molli molto comuni che ben si adattano ad essere inserite in condizioni di discreto flusso d'acqua ed illuminazione. I loro colori predominanti variano dal marrone e verde anche se ho letto di alcuni che ne allevano con fluorescenze azzurre. Si alimentano grazie ai prodotti delle loro alghe zooxantellate ma non disdegnano la somministrazione saltuaria del fitoplancton vegetale che gli spruzzo con una siringa nelle immediate vicinanze e che prontamente catturano con i corti tentacoli per poi chiudersi e riaprirsi una volta assunto il cibo. La riproduzione avviene per via asessuata e la loro colorazione varia a seconda delle lampade ma anche a seconda del loro grado di stress. Nella foto sotto si possono vedere degli esemplari che stentano un pò a riprendersi in quanto erano stati male posizionati e per giunta era presente una aiptasia (anemone di vetro altamente infestante ed urticante) proprio nel mezzo della colonia; spero possano riprendersi presto.

Rhodactis e Discosoma

Rhodactis: robusti e di facile ambientamento, molto simili ai Discosoma ma con polipetti ben evidenziati, popolano il fondo della mia vasca alimentandosi non solo grazie alle zooxantelle ma "predando" piccoli avanzi di cibo granulato e chiudendosi su sè stessi per ingerirlo. Per esperienza ho notato come possano essere particolarmente fastidiosi ed urticanti al contatto nei confronti di coralli più delicati. Quello in foto ad esempio ha letteralmente bruciato il tessuto della gorgonia a destra come si può notare dal rametto privo di polipi. Ne allevo di diverse forme e colori: dal verde acceso al verde scuro, al rossiccio (visibile in alto a sinistra) ma tutti in zone con moderata illuminazione. Ideali per le zone con scarsa illuminazione e per riempire quelle zone spoglie della vasca dove non si sà mai cosa inserire. Purtroppo necessitano di un movimento d'acqua abbastanza sostenuto per poter essere ripuliti da eventuali detriti ma io approfitto dei cambi parziali settimanali per sifonare via lo sporco tra i loro dischi e negli interstizi rocciosi.

Qui a lato una Ricordea, molto simile al corallo in oggetto e in tutto identico al modo di mantenimento e di alimentazione solo che, visto il colore verde acceso ho preferito posizionarlo sempre sul fondo ma a centro vasca dove c'è una maggiore illuminazione.
I colori delle varie specie vengono esaltati soprattutto durante le ore che anticipano o seguono il fotoperiodo di luce grazie a 4 lampade T5 a spettro blu.

Discosoma: utilissimi per riempire zone poco illuminate, sono tra i più semplici coralli molli da allevare, tanto che la loro introduzione può avvenire anche dopo pochissimo tempo dall'avvio di una nuova vasca. Colonizzano in fretta le zone d'ombra, gli anfratti e la parte bassa della rocciata e si alimentano di ciò che è disciolto in acqua. Al contrario dei precedenti non riescono a catturare prede su cui possono chiudersi ed assimilarle. I loro dischi possono anche raggiungere ragguardevoli dimensioni ed anche se su di essi vengono poste basette e talee varie trovano sempre un modo per farsi largo per farsi ammirare e continuare il loro ciclo di filtratori viventi.

Sarcophyton

Sarcopyton: uno tra i coralli molli più resistente e di facile allevamento. Nella vasca come si può vedere dalla foto di lato sono presenti 2 esemplari xxl con polipi diversi: quello in primo piano ha polipi a stelo mentre quello diero ha dei polipi a fiore. Hanno bisogno di luce piena e di forte movimento dell'acqua al fine di potersi alimentare e per effettuare mute periodiche. Durante la muta si coprono di una patina sottilissima trasparente e lucida e possono impiegare anche diversi giorni prima di riaprirsi completamente. Per riprodurli, dal momento che la loro maturità sessuale avviene dopo 7/10 anni di vita, basta recidere un pezzo di tessuto e fissarlo su un substrato, garantendogli luce e movimento d'acqua forte e costante per non farlo marcire ed andare in necrosi; dopo poco tempo si svilupperà un nuovo esemplare mentre la colonia madre ricostruirà da sè il tessuto tagliato.

Si alimentano tramite le loro alghe zooxantellate ma ho notato che quando somministro il "pappone" (mix di gamberi, pesce, cozze e vongole triturate finissimi) oppure del fitoplancton vegetale i loro polipi catturano e trattengono delle minuscole particelle di cibo.

lunedì 1 gennaio 2007

Gorgonie

Ptero pseudo gorgonia: è stato uno dei primi ospiti del mio reef e quindi mi sembra doveroso dedicargli l'apertura della rassegna fotografica dei coralli che allevo. Posizionati a corrente e luce moderata sul lato sinistro della vasca, hanno uno stelo viola acceso e polipi color giallo tenue che posson venir estroflessi sia di giorno che di notte. Facilissimo da teleare tagliandone un rametto e fissandolo in un buco della roccia, si alimenta di particelle in sospensione oppure filtrando gli elementi disciolti nell'acqua.

Questa qui a lato invece è di colore giallo ed estroflette polipi arancione pallido. Dopo vari tentativi per trovare una sistemazione adatta, ho notato che apprezza luce e movimento d'acqua abbastanza forte quindi l'ho fissata ad una roccia del fondo al centro della vasca. Gradisce il fitoplancton vegetale che le spruzzo sopra con una siringa e la taleo ogni tanto vista la rapidissima crescita che ho in vasca. I polipi sono densi, molto fitti e sono costantemente estroflessi e non si ritirano nemmeno quando vengono accidentalmente urtati dal passaggio di qualche pesce.

Quest'ultimo esemplare invece prospera bene nei coni d'ombra della vasca, appeso anche a testa in giù dentro caverne o sotto piccole terrazze. I suoi polipi bianchissimi simili a dei piccoli fiori catturano particelle in sospensione e sono attivi soprattutto la notte e nelle fasi di alba/tramonto.

La mia vasca


Iniziamo a presentare il tutto

Vasca: 180x50x60 arredata con 120kg di rocce vive Fiji
Sump: 60x35x40

Pompe di movimento: 1 Wave Marea 2400 sempre in funzione, 2 Wave Marea 400 disposte oblique agli angoli posteriori + 2 Power Head da 4000 lt/h alternate da dispositivo onde Natural Wave

Illuminazione: plafoniera autocostruita e rivestita di lamiera anti-ruggine con fotoperiodo 10 ore
notturna con faretto Hydor blu
alba/tramonto con 4 tubi T5 attinici (accesi 10 ore)
diurna 2 lampade HQI Elos 250watt 1000k laterali ed 1 centrale stesa marca da 400 watt (accesi 8 ore)

Parte tecnica: schiumatoio Deltec APF600, reattore di calcio Deltec PF501 collegato con Phmetro a un computer Seramic per la diffusione regolata di anidride carbonica, reattore Zeovit da 5 lt, controllatore di livello Ruwal RWCL3 per il ripristino dell’acqua evaporata, termostato 300 watt, pompa di risalita eheim 3500 lt/h, refrigeratore Resun CL450.

Manutenzioni e programma di ecobilanciamento: ogni 2 mesi effettuo un trattamento di Zeospur (4 ml di prodotto togliendo il carbone dalla sump e rimettendolo dopo 48 ore), effettuo il totale cambio di zeolite nel reattore. Ogni mese effettuo per 2 giorni un trattamento a base di resine anti fosfati Rowa-Phos grazie ad un filtro a letto fluido con pompa da 200 lt/h, 400g di carbone Aktivkole della Korallen Zucht in sump che cambio 4 settimane. Ogni settimana cambio 50 lt d’acqua e doso 20ml di Zeospur Macroelements + 10 ml di Zeolive. Ogni 3 giorni doso 5 gocce di Zeofood e di Zeobak direttamente nel reattore Zeovit. Ogni giorno, oltre a scuotere la zeolite nel reattore per il rilascio del flocculato batterico, doso in vasca 4 gocce dei seguenti prodotti: Kaliumjodid Fluor, Jod Komplex, 4 ml di Pohl’s B-Balance, Zeostart 2, Pohl’s K-Balance, 6 ml di Magnesium Komplex ed 1,5 ml di Strontium Komplex, 2 gocce di Eisenkonzentrat e 6 di Pohl’s Coral Vitalizer e di Aminoacid.

Coralli molli: 4 Sarcophytum, vari tipi di actinodus, rodactis e ricordea, zooantus, xenia pumping, 1 cerianthus, ptero pseudo gorgonia viola, gialla e rossa.

Coralli duri: esemplari vari di acropora tenuis, yongei, nobilis, horrida, digitata, millepora, montipora foliosa giallo-verde e rossa, euphyllia, tridacna squamosa.

Pesci: 1 Acanthurus Sohal, 1 Lo Vulpinus, 1 Ctenochaetus strigosus, 5 Chrysiptera parasela, 5 Lysmata Debellius, 3 Lysmata Grabhami, varie lumache turbo

Alimentazione coralli: flocculato batterico Zeovit, 1 volta a settimana integro con latte di cozza e fitoplancton Tropic Marine oppure "pappone" di gamberi, pesci, cozze e vongole tritate.

Alimentazione pesci e gamberi: Super Hi-Food a base di spirulina e Premium Marino in granuli, 1 volta a settimana integro con alghe nori oppure con un mix di gamberetti, vongole, cozze e pesci misti.